La Regione Piemonte è particolarmente ricca di biodiversità vegetale con le sue antiche varietà di cereali, fiori, frutta, ortaggi e vite e negli ultimi vent'anni ha sostenuto, conservato e tutelato la biodiversità agraria piemontese intesa anche come risorsa per un utilizzo a fini produttivi e di miglioramento genetico.
In questi ultimi anni, attraverso gli strumenti messi a disposizione dalla normativa comunitaria e nazionale, la Regione si è attivata per promuovere e favorire la salvaguardia, la conservazione in situ e l'utilizzo sostenibile delle risorse fitogenetiche e delle varietà tradizionalmente coltivate in Piemonte.
Le "varietà da conservazione" sono varietà, popolazioni, ecotipi, cloni e cultivar di specie di piante agrarie ed ortive autoctone o non autoctone minacciate da erosione genetica, coltivate sul territorio, per le quali sussiste un interesse economico, scientifico, culturale o paesaggistico.
Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, considerata la necessità di individuare, catalogare e classificare le varietà locali o tradizionali utilizzando criteri e modalità uniformi su tutto il territorio nazionale, ha recentemente approvato una serie di norme finalizzate all'istituzione della sezione "varietà da conservazione" all'interno del Registro nazionale delle varietà di specie agrarie ed ortive.
La varietà di riso Razza 77, vista la sua storia ed importanza nel panorama della risicoltura italiana a partire dalla fine degli anni ’30 del Novecento, ha potuto ottenere il riconoscimento di "varietà da conservazione" dalla Regione Piemonte, inoltre ha ottenuto da parte del MIPAAF (Ministero Politiche Agricole Forestali), con decreto apparso sulla Gazzetta Ufficiale il 31 ottobre 2017, l’iscrizione nel registro nazionale.
Con questo atto ha preso ufficialmente avvio il progetto (sogno come romanticamente ci piace definire) di restituire agli amanti del riso una varietà che per decenni ha costituito il riferimento e il termine di paragone con altri risi.
Ritornare a produrre una varietà da conservazione implica conoscerla in tutti gli aspetti agronomici e, con pazienza e passione, riportarla ad un seme originario e puro; ecco perché abbiamo assunto l’impegno, nei confronti del Ministero, ma di conseguenza nei confronti di tutti i consumatori, di conservare in purezza il seme destinato alla moltiplicazione della varietà. Operazione che richiede grande dedizione e competenza.