Noi italiani siamo strenui difensori del Made in Italy ed in particolare dei nostri prodotti e piatti tipici che proteggiamo giustamente dalle clonazioni e contraffazioni in tutto il Mondo, che ci invidia la straordinaria diversità dal campo al piatto.
Eppure nei nostri piatti tipici italiani e tra i più tradizionali emerge chiaramente la nostra natura di popolo di commercianti dall’inclinazione cosmopolita ed aperta all’esplorazione ed alla contaminazione; in particolare questo è evidente per quanto concerne gli ingredienti di base, spesso provenienti da tutte le parti del Mondo, ma combinati in modo unico e creativo dall’estro tutto Italiano, che risulta essere il vero elemento distintivo da tutelare e proteggere.
Guardiamo al risotto ad esempio: avreste mai pensato che il risotto all’italiana sia oggi possibile solamente grazie ad uno specifico riso di provenienza americana? Incredibile, siamo in debito con gli yankees anche per il risotto!
Abbiamo infatti visto come sul finire del 1700, Jefferson avesse cercato di “trafugare” il riso Piemontese che all’epoca era sostanzialmente rappresentato da una sola antica varietà chiamata Nostrale o Nostrano. In quel periodo negli Stati Uniti la coltivazione del riso era ubicata prevalentemente in South Carolina e in Louisiana.
Ed è proprio a Crowley, in Louisiana, che la “razza” Lady Wright nasce nel 1920 ad opera di Salmon Lusk “Sol” Wright (1852-1929) mediante ibridazione. Il Signor Sol era nato in una fattoria nell’Indiana, ma si trasferì poi in Oregon ed infine in Louisiana dove il riso divenne l’essenza stessa della sua vita tanto da essere noto in città per camminare sempre con un mazzo di riso in mano, simbolo della sua passione. [Foto a destra: Salmon Lusk “Sol” Wright (1852-1929)]
Quest’uomo fu identificato negli Stati Uniti come il “mago del riso” e uno dei salvatori dell’industria risiera americana portando sul mercato varietà come la Blue Rose; probabilmente, alla sua morte, nessuno immaginava che indirettamente il buon Sol avrebbe rappresentato anche la fortuna del riso italiano, ma vogliamo vedere un segno nel fatto che sia mancato all’età di 77 anni, proprio il numero destinato al migliore dei risi derivati dalla sua Lady Wright, il Razza 77.
La Lady Wright fu poi importata in Italia nel 1925 dalla California e, una volta giunta nel Bel Paese dai suoi produttori di riso, fu sottoposta ad anni di sperimentazione e riproduzione per selezionare solo le migliori pannocchie, che potessero generare un riso biologico dalla taglia stabile, che non allettasse e dalla buona resa produttiva. [Foto a sinistra: Pannocchia di Lady Wright]
Le peculiarità della Lady Wright erano la sua perlatura cristallina e le dimensioni allungate del chicco che resero questa varietà la capostipite di tutti i risi italiani da risotto. Le dimensioni più importanti, l’amilosio rilasciato con la caratteristica perlatura hanno reso le varietà derivate dal suo incrocio ideali per la cremosità e al contempo per la tenuta di cottura.
Per questo motivo il Professor Bonvicini dell’Istituto di Allevamento Vegetale di Bologna scelse la Lady Wright nel 1941 per originare uno dei più storici risi italiani da risotto, il Razza77, il riso Italo-Americano.