Il legame di Razza77 con il territorio, la sua cultura e le sue tradizioni deriva proprio dalle origini del progetto; era l’aprile del 2014 quando si diede avvio ufficialmente alla riscoperta e valorizzazione di questa perduta varietà storica.
Non a caso il progetto Razza77 ha visto la luce e ha mosso i primi passi fra le sale di Villa Marzoni che ospita il Museo Etnografico di Tornaco, un luogo che rappresenta un importante fulcro culturale per la valorizzazione del paese e del territorio attraverso la promozione di studi e approfondimenti sul passato (stili di vita, linguaggio, credenze, devozione popolare, racconti, letteratura). Una particolare attenzione è dedicata naturalmente alla coltivazione del riso che del territorio è da secoli la caratteristica fondamentale. Ad oggi il Museo, in continua espansione, nella sezione etnografica, presenta, a partire dal porticato di accesso e poi dalle sale al primo piano, una vasta collezione di oggetti e attrezzi.
Durante il percorso di visita si possono percorrere le ricostruzioni degli ambienti domestici (la cucina contadina e la camera da letto), dell’aula scolastica, o si possono visitare le sale che raccontano della risaia e delle fatiche delle mondariso piuttosto che la produzione e la lavorazione del latte.
Gli oggetti raccontano la loro storia e soprattutto quella delle persone che ne hanno fatto uso. Raccontano di un paese agricolo a spiccata vocazione risicola. Raccontano delle famiglie dei proprietari terrieri, pochi, e dei loro lavoranti: i salariati, i cavallanti, i famigli, i paesani, le mondine, i trebbiatori. Osservando il patrimonio del Museo si percepisce una vita scandita dal lavoro, dal sorgere del sole al suo tramonto, ma permeata di fiducia nella Provvidenza con qualche deroga alla superstizione.
Il Museo Etnografico di Tornaco si propone dunque di essere un luogo di ritrovo e aggregazione dei ricordi, oltre a un luogo di scoperta e ricerca delle antiche tradizioni popolari. Vuole raccontare, attraverso gli oggetti e i documenti, le storie di coloro che, con fatica e lavoro, hanno plasmato un territorio e la sua cultura e chissà che anche Razza77 non faccia parte un giorno di queste storie.